venerdì 8 luglio 2016

Titolo: "Favole, favole".

Cari lettori, Il brano che state per leggere - della scrittrice in arte, Erikafasion alias Minerva Italika alias, alias, Fragolinarossa, che nella realtà il suo vero nome è Elvira, Euriclea, Teresa Tardo - sarà scritto in tre forme diverse, ma pur sempre belle. Il primo è in una versione completamente dialettale e man marmo che leggerete, comprenderete in quale dialetto è stato scritto, il secondo beh, lo scoprirete da soli, il terzo invece, sarà un riassunto in lingua..., Anche qui, man mano che leggerete lo scoprirete da soli.

Questo brano è stato creato apposta per far sognare e contemporaneamente riflettere, ma adesso bando alle chiacchiere,  lasciatevi solo travolgere dal bellissimo brano, intitolato: Favole, favole.
       
                                        PER VOI CARI LETTORI: CHE ABBIA INIZIO IL BRANO INTITOLATO "FAVOLE, FAVOLE".

A vorte, quanno se pensa a na  favola, se pensa subbito a favola de cenerentola e ar suo grande dorce er lieto ffine, però, se ce riflettemo npò, ce viene n' mente na cosa, certo è che sta pora creatura, prima de ddiventà a moglie der suo amato omo, na passate de cotte e de ccrude, in mezzo a na madre che tutto era all'in fora de essere na madre e a ddu sorelle che....mbe, lassamo perde che è meglio, va! Ste tre  che quanno a vedevano, nun solo l ummiliavano facennole fa a schiava ner suo stesso castello, ma ste tre mpunite erano pure nvidiose dde lei, ma che gliè nvidiavano l'ummiliazione che glie daveno tutti li santi giorni? E pe nun parlà de li guai che le avvevano creato fin da quanno era piccola, eppure nonostante cciò, sta pora sventurata ccreatura nun sapeva portà nè  ranccore nè oddio verso sti tre vvasi dde sottaceti!
N'somma, disemosela tutta, sta porella na passate dde  disgrazie e dde nfelicità.
Ma del resto, a volecce pensà, addietro a na favola, ce ponno sta dolori, ddispiaceri, gioie, disgrazie, lieto fine ed è propprio quanno se sò passati tutti li ccolori dde sta vita nfame, crudele e ammara, allora si cche dopo se pò entrà a fa parte de na  mmitica fiaba!
Infatti, na dorce favola, pò a fine der suo racconto, esse bella, pproffumata  e vellutata come na rosa, ma ddolorosa e a vorte sanguinnante come quanno se toccheno impropriamente e spine der suo stesso gambo!
Ah, favola mmia, favola mmia, quanne ccose ce poi ancora nsegnà, se te stamo solo ad ascortà!
Infonno, infonno, na bella favola nunne solo er suo gran finnale, fatto de ccucuzze e de carozze! Ma a mmorale che essa stessa  pò nsegnà, mmorale che nunnà tempo ne età.
Quinni, ancora na vorta te ddirò: AH, FAVOLA MMIA, FAVVOLA MMIA, QUANNE CCOSE CE POI ANCORA NSEGNÀ, SE TE STAMO SOLO AD ASCORTÀ!

Libero riadattamento del significativo brano verso l'italiano.

Favola, favola mia, a volte quando mi soffermo a pensare alla bella tra le belle favole, sì, proprio a quella li, la famosa favola di Cenerentola e del suo amato principe azzurro e della cucuzza diventata poi carrozza, non posso fare a meno di pensare, a quanto sconforto e infelicità, ha dovuto passare la povera Cenerentola, per mano di una madre-matrigna e di due sorellastre che facevano eco al comportamento cattivo, sgradevole, malsano e invidioso della madre stessa, verso la povera e infelice protagonista!
Quindi, dietro ad una favola, si possono trovare tutti i colori che questa vita può offrire, dal bianco più candido al nero più infamante e squallido e quindi, a conti fatti, la vita reale, non ci offre forse, tutte queste gradazioni di colori?
Allora, ritornando a parlare delle dolci favole, esse si possono paragonare benissimo a delle belle  rose rosse profumate e vellutate, ma la cui trama può farci venire a volte in mente, come il toccare impropriamente, le dolorose e sanguinanti spine del suo stesso gambo!
Quindi, una favola non è fatta solo del suo gran finale, fatto di cucuzze e carrozze! Ma anche della sua stessa morale, che non ha nè tempo e nè età.
Quindi cara favola ti dirò: Ah, favola mia, favola mia, quante cose ci puoi insegnare, se ti stiamo solo ad ascoltare!

TO BE CONTINUED......